MEDICINA RIGENERATIVA - METODO RIGENERA
Il Diaframma, è un muscolo importantissimo è il muscolo principale della respirazione, ma non è la sua unica funzione! Respirare serve all’organismo per l’approvvigionamento di ossigeno (O2) e l’eliminazione di anidride carbonica (CO2) e contribuisce al mantenimento dell’adeguato PH ematico. Il diaframma funziona sia involontariamente che volontariamente, il che significa che può essere controllato sia dal sistema nervoso autonomo (involontario) che dal sistema nervoso somatico (volontario). Durante la respirazione normale, il diaframma si contrae e si sposta verso il basso, aumentando lo spazio nella cavità toracica e permettendo all'aria di entrare nei polmoni. Quando il diaframma si rilassa, torna alla sua posizione originale e spinge l'aria fuori dai polmoni. Le frequenze respiratorie che ho menzionato per neonati, bambini e adulti sono indicative della media, ma possono variare da individuo a individuo e in base a fattori come l'età, l'attività fisica e lo stato di salute generale. La respirazione è essenziale per l'organismo in quanto fornisce l'ossigeno necessario per il metabolismo cellulare e rimuove l'anidride carbonica prodotta come prodotto di scarto. L'ossigeno è necessario per la produzione di energia nelle cellule, mentre l'anidride carbonica è un prodotto di scarto che deve essere eliminato per mantenere l'equilibrio del pH ematico e la corretta funzione dei tessuti e degli organi. Il Diaframma svolge le seguenti funzioni: Influenza quindi: Bisogna anche ricordare l’importanza che ha il Diaframma con il Sistema Nervoso e la sua capacità di influenzarlo, come per esempio aumentando la soglia del dolore. Le funzioni del muscolo diaframmatico non si fermano localmente nella sua anatomia, ma influenzano l’interno sistema corporeo. Anatomia del Diaframma Ha una forma a cupola e si contrae e si rilassa durante la respirazione. Il diaframma è innervato dai nervi frenici, che originano dal midollo spinale a livello del collo. Il diaframma ha diverse aperture che permettono il passaggio di strutture importanti tra il torace e l'addome, come l'esofago, l'aorta e la vena cava inferiore. Il diaframma è stato oggetto di studi nella professione medica, i primi a studiarlo furono Sewall e Pollard (1890), i quali hanno studiato la relazione tra Il movimento toracico ed il Diaframma. In una recente revisione, Courtney (2009) dimostra come l’azione del Respiro influenza la fisiologia della regolazione dell’ossigeno, anidride carbonica e Ph. Smith, Weiss e Lehmkuhl (1996) descrivono il Diaframma come una cupola muscolotendinea che divide il torace dalla cavità addominale. Vi sono delle aperture (forame esofageo, forame della vena cava, forame aortico, altri forami), che permettono appunto il passaggio dell’aorta, esofago, vena cava inferiore, muscolo psoas e quadrato dei lombi. I punti di inserzione del Diaframma sono:Oltre alla sua funzione principale nella respirazione, il diaframma ha anche un ruolo nel controllo della pressione addominale e della postura. Contrazioni forti del diaframma possono contribuire a esercitare pressione sugli organi addominali, come nell'espirazione forzata o durante il parto. Inoltre, il diaframma è coinvolto nella produzione del suono durante la fonazione, poiché aiuta a regolare il flusso d'aria attraverso le corde vocali.
Il diaframma è un muscolo che separa la cavità toracica dalla cavità addominale.
I punti di inserzione di questo muscolo svolgono un ruolo primario nella Respirazione.
È principalmente innervato dal nervo vago (X nervo cranico) e dal nervo frenico che origina dalle vertebre cervicali C3-C4-C5 e dall’ipoglosso (XII nervo cranico). Ci sono numerosi studi che analizzano la meccanica respiratoria dei muscoli inspiratori ed espiratori. Il muscolo Diaframma crea la stessa forza di tutti gli altri muscoli respiratori, ma genera l’80% del lavoro inspiratorio totale anche durante basse richieste. Questo ci fa capire quanto sia importante questo muscolo. Il Diaframma è considerato il “muscolo primario della Respirazione” ed è il responsabile della produzione dei gradienti di pressione tra la cavità toracica e quella addominale, e la differenza di pressione tra queste due aree è fondamentale per l’attività respiratoria e cardiocircolatoria. Il movimento respiratorio avviene con una contrazione del Diaframma che fa abbassare ed appiattire la cupola durante la fase inspiratoria, con una risposta di allontanamento delle ultime 6 coste, facendo così fuoriuscire l’addome. Quando il Diaframma si contrae con l’inspirazione, l’apice dei polmoni vengono trazionati verso il basso e quando vi è l’espirazione si ottiene una risposta elastica del polmone con un effetto di “risucchio”. In una situazione normale di respirazione si ha un movimento verticale della cavità toracica. Un’ulteriore espansione e contrazione dei polmoni provoca un movimento delle coste che causa una maggior ampiezza del diametro del torace. Il movimento diaframmatico è spesso descritto come un’azione di “pompa” I movimenti delle coste si differenziano tra loro tra le coste basse, con un movimento a manico di secchio, e quelle alte invece, con un movimento a manico di pompa. Si riscontra spesso un’alterazione di questa meccanica in presenza di persone asmatiche o con malattia polmonare ostruttiva cronica, che modificano la funzionalità diaframmatica e quindi anche la capacità di respirazione. In caso di malattia polmonare come l’asma o la malattia polmonare istruttiva cronica si hanno dei cambiamenti fisici sulla mobilità del muscolo del Diaframma. Anche in situazioni non patologiche ed in soggetti sani possono avvenire cambiamenti muscolo-scheletrici che alterano la funzionalità del diaframma ed il movimento costale influendo quindi sulla nostra postura. Per esempio, con una disfunzione del diaframma, i muscoli addominali possono cambiare il loro pattern respiratorio, causando un cambiamento di funzionalità a livello dei muscoli respiratori e facendoli sovraccaricare. Esistono 3 modi di respirare: Utilizzando la respirazione toracica si può utilizzare fino al 30% dell’energia corporea, perché utilizza muscoli accessori (non primari) della respirazione, come per esempio lo SCOM (occipito-sterno-cleido-mastoideo) e gli scaleni. La respirazione più efficiente è sicuramente quella addominale o diaframmatica, che richiede meno del 5% dell’energia corporea e viene quindi definita come il miglior modo di respirare Negli ultimi anni è aumentato l’interesse per lo studio del ruolo della respirazione, soprattutto nei casi di respirazione disfunzionale e asma. La respirazione è stata, e lo è tuttora, interesse di studio da parte delle figure mediche e delle figure complementari, come l’Osteopatia. Soprattutto per quanto riguarda la respirazione disfunzionale l’asma. Esistono molti studi in diverse professioni che dimostrano come i cambiamenti nella respirazione influiscono e modificano lo stato emozionale, l’ansia e l’iperventilazione. Osteopatia, fisioterapia, psicologia, biologia del comportamento, esercizio fisico come lo yoga ed il pilates dimostrano che la respirazione influisce sullo stato fisico e mentale. Viceversa, lo stato emozionale influisce sulla funzionalità della respiratoria. Il ruolo della respirazione non è soltanto quello di fornire lo scambio dei gas tra i polmoni ed il sangue, ma riveste anche un importante ruolo nell’apparato cardiovascolare e muscolo-scheletrico e la relazione tra di loro. L’atto respiratorio si può dividere in tre fasi: Aumentare la durata e l’ampiezza del movimento diaframmatico con la respirazione addominale, specialmente durante l’esalazione, produce effetti benefici come migliorare il ritorno venoso, la circolazione sanguigna, e migliora lo stato di salute generale. Il ciclo respiratorio ha una notevole influenza sul sistema nervoso e sullo stress, quindi sul sistema ortosimpatico e parasimpatico, che hanno una stretta relazione alla variazione della frequenza cardiaca (HRV – heart rate variability). Una ridotta funzionalità biomeccanica del diaframma può portare ad una riduzione della gittata cardiaca. Come già affermava Still, il fondatore dell’Osteopatia: “Non ci si può aspettare che il sangue passi silenziosamente attraverso il Diaframma se viene ostacolato dalla contrazione muscolare che avvolge l’aorta, la vena cava o il dotto toracico. Il Diaframma è spesso trazionato verso il basso sia sulla vena cava che sul dotto toracico, impedendo al sangue ed alla linfa di ritornare al cuore.” Trattare manualmente il Diaframma è molto importante, perché migliorando il suo movimento si ha un effetto benefico anche sul sistema cardiocircolatorio e linfatico. Se si ha una cattiva biomeccanica del Diaframma per lungo tempo, questa può portare anche ad avere patologie, come per esempio ipertensione, asma, attacchi di panico. I principali nervi periferici che innervano il Diaframma sono il Nervo Frenico (origina nei primi rami nervosi cervicali C3-C5), il Nervo Vago (X nervo cranico) ed il Nervo Ipoglosso (XII nervo cranico). Qualsiasi alterazione del segnale di questi nervi hanno un’influenza sulle loro funzioni e relazioni con le altre aree. Il nervo frenico Il Nervo Frenico, origina dalle prime vertebre cervicali (C3-C5) è un nervo misto, in grado di inviare efferenze motorie e ricevere afferenze sensitive. Una problematica a livello cervicale può creare un’alterazione del segnale nervoso del nervo frenico e di conseguenza influire su tutte le strutture in relazione ad esso. Il nervo Frenico invia informazioni motorie: e riceve informazioni di tipo sensitivo: Il decorso dei due nervi frenici, quello di destra e quello di sinistra formano connessioni con altri nervi come: Nella porzione sotto-diaframmatica, il nervo frenico continua il suo decorso unendosi al: Tutte queste strutture possono essere influenzate dal comportamento del nervo frenico e di conseguenza influenzare od essere influenzate dal Diaframma. Il nervo Vago Il nervo Vago (X nervo cranico, denominato anche nervo pneumogastrico) è il più lungo dei nervi cranici. Viene considerato il nervo più importante del Sistema Viscerale. Il nervo Vago è misto, con fibre motorie (20% di fibre efferenti) e sensitive (80% di fibre afferenti). Il nervo Vago fornisce la maggior parte delle fibre parasimpatiche alla maggior parte della muscolatura liscia e diversi visceri presenti nel mediastino e nell’addome. Il sistema nervoso autonomo parasimpatico del cuore è mediata dal nervo vago. Il nervo Vago fa diverse anastomosi con altri nervi, a livello cervicale e addominale con il nervo Frenico (prevalentemente del sistema ortosimpatico), con il IX e XI nervo. Il nervo Vago è responsabile della frequenza cardiaca, della peristalsi gastrointestinale, della sudorazione e di alcuni movimenti della bocca, inclusi i muscoli della fonazione, della respirazione e della deglutizione. L’Ipoglosso Nel meccanismo respiratorio vi è un terzo importante nervo: l’Ipoglosso (XII), in particolare nella fase pre-inspiratoria. Questo nervo è fondamentale per l’equilibrio delle vie respiratorie, attivandosi prima che l’aria penetri nei polmoni: durante l’inalazione quando la lingua si ritrae. Il ritmo respiratorio, direttamente e indirettamente, colpisce il sistema nervoso centrale (SNC). Considerando quindi l’innervazione del Diaframma, si deduce che un’alterazione della sua funzionalità possa compromettere tutto il sistema nervoso. Possiamo quindi capire che avere una corretta biomeccanica del Diaframma, migliora eventuali malattie croniche che alterano la funzione respiratoria, come: La Respirazione ed il Movimento Cerebrale Esiste uno studio che dimostra che l’attività respiratoria influenza l’attività del liquor (liquido cefalorachidiano) e di conseguenza influisce sulla capacità neurale. Grazie ad esami effettuati con risonanza magnetica, si sono visti movimenti oscillatori di 23mm della massa cerebrale e del midollo, in concomitanza con la dinamica respiratoria. La respirazione modula le oscillazioni limbiche, le funzioni cognitive e motorie della corteccia. Questo processo si verifica maggiormente durante l’inspirazione dal naso, mentre risulta più ridotto se effettuato con la bocca. A seconda di come respiriamo possiamo creare eccitazioni neurali specifiche, in base alla profondità del respiro, al numero dei respiri ed alla velocità del respiro Si creano ritmi oscillatori, Il diaframma è il “diapason” del sistema neurale. La respirazione, in particolare, influenza le onde gamma, che coinvolgono la neocorteccia (area frontale, parietale e temporale). Queste aree sono attivate per le funzioni cognitive: Osteopatia e Diaframma Nel 1880 Andrew Taylor Still, il padre dell’Osteopatia, iniziò a sviluppare la sua valutazione clinica osteopatica. L’osteopatia mette come base per grande parte del lavoro diagnostico e clinico la conoscenza dettagliata dell’anatomia, e utilizzando una diagnosi palpatoria per effettuare successivamente il trattamento manipolativo. Per essere efficace il trattamento osteopatico deve essere adattato in modo specifico alle esigenze specifiche di ciascun paziente. L’Osteopatia ha come principio quello della autoguarigione. Grazie alla manipolazione osteopatica si ottiene un potenziamento delle risorse intrinseche per il mantenimento e il ripristino della salute dell’individuo Una serie di affermazioni appare in ogni discussione sui principi osteopatici di base e include “il corpo è un’unità” e “la struttura e la funzione sono correlate”. Partendo da questo principio, si può dedurre che vi è una interrelazione tra i vari componenti di ciascun sistema corporeo. Il Diaframma è riconosciuto come il muscolo principale della respirazione, e svolge un ruolo importante nella respirazione e nella regolazione dell’omeostasi corporea. Tuttavia, ci sono strette relazioni tra il Diaframma ed altre funzioni del corpo. Il diaframma è una delle aree più importanti del corpo, in quanto una sua disfunzione si può manifestare ovunque dalla testa alle dita dei piedi. In Osteopatia, si ritiene che una disfunzione a livello delle strutture anatomiche correlate al Diaframma, possa alterarne i suoi movimenti ed influenzare gli schemi respiratori, che a loro volta possono modificare la salute e il benessere di una persona. “La compromissione delle funzioni respiratorie influisce sulla vita delle persone, sfidando l’omeostasi, creando sintomi e compromettendo la salute”. Il trattamento manipolativo del Diaframma migliora l’interrelazione tra i vari sistemi corporei, come quello muscolo-scheletrico, gastrointestinale, cardiovascolare e linfatico. Il trattamento del Diaframma Quando abbiamo il respiro corto, ansiosi o stressati, in gravidanza il diaframma subisce una diminuzione della sua mobilità e può essere causa di: 1- Dolori lombari o dorsali: il diaframma si inserisce direttamente sull’ultima vertebra dorsale e sulle prime vertebre lombari, una sua restrizione di movimento può creare una rigidità della colonna e quindi dolore alla schiena. 2- Dolore cervicale: per un rapporto indiretto e fasciale, ha rapporti con la pleura (riverstimento dei polmoni) e quindi con i legamenti che uniscono le vertebre cervicali all’apice del polmone. Oppure anche tramite la relazione con il nervo Frenico (C3-C4-C5). 3- Infortuni, in quando diminuendo la sua funzionalità e quindi anche la performance sportiva negli atleti, causa una compensazione di altre parti del corpo e causare infortuni. 4- Problematiche posturali attraverso uno squilibrio del core: formato dai muscoli trasverso dell’addome (TrA), multifido (Mf), diaframma toracico e pelvico che hanno il compito di creare una pressione intraddominale in grado di stabilizzare la colonna e mantenere una postura corretta 5- Influisce sui visceri: ad ogni respiro il diaframma essendo appoggiato a stomaco, fegato, milza, cisterna linfatica… li “massaggia” e aiuta nella loro funzione. 6- Neonati: il trattamento del diaframma nel neonato può aiutare in caso di coliche, reflusso, stipsi, attaccamento al seno.
L'importanza del Diaframma nella Respirazione Corretta
Gli effetti della Cattiva Respirazione
Come la Respirazione influenza il Sistema Nervoso Centrale