La ricerca sull'Angelica keiskei koidzumi, comunemente nota come ashitaba, e il suo impatto sull'invecchiamento cellulare è decisamente affascinante. Questa pianta contiene un flavonoide specifico, il 4,4′-dimetossicalcone, che ha dimostrato di rallentare l'invecchiamento cellulare in modelli biologici come lieviti, vermi, topi e anche in colture di cellule umane. L'aspetto chiave di questo flavonoide è la sua capacità di stimolare l'autofagia, un processo vitale di riciclaggio intracellulare. Durante l'autofagia, le macromolecole e gli organelli danneggiati o non più necessari vengono incapsulati in vescicole e poi degradati, liberando i loro componenti per la sintesi di nuove strutture cellulari. Questo processo è essenziale per il rinnovamento del citoplasma e per il ringiovanimento cellulare. Il team di ricerca guidato da Didac Carmona-Gutierrez dell'Università di Graz ha scoperto che il meccanismo di azione del 4,4′-dimetossicalcone nell'ashitaba si basa sulla stimolazione dell'autofagia. Hanno identificato specifici fattori di trascrizione, noti come GATA, che giocano un ruolo chiave in questo processo. Questi fattori riconoscono sequenze specifiche di DNA (guanina-adenina-timina-adenina) e sono cruciali per la stimolazione dell'autofagia indotta dal flavonoide. Questo composto ha dimostrato di possedere proprietà anti-invecchiamento, estendendo la durata della vita in organismi modello come lieviti, vermi, mosche e in colture di cellule umane. Questi effetti sono stati osservati anche nei topi, dove il DMC ha protetto dal danno ischemico miocardico. Il meccanismo attraverso il quale il DMC agisce è particolarmente interessante. Stimola l'autofagia, un processo cellulare in cui componenti cellulari danneggiati o inutili vengono degradati e riciclati. L'autofagia contribuisce al rinnovamento cellulare e al ringiovanimento. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che l'azione del DMC dipende da specifici fattori di trascrizione, noti come GATA, che riconoscono sequenze specifiche di DNA. Questa ricerca suggerisce che il consumo regolare di alimenti ricchi di antiossidanti, come i flavonoidi, potrebbe ridurre il rischio di molte condizioni croniche. Inoltre, evidenzia l'importanza della medicina tradizionale e delle piante come fonti potenziali di nuovi trattamenti per malattie legate all'età. È interessante notare che studi epidemiologici hanno suggerito che il consumo regolare di alimenti ricchi di antiossidanti come i polifenoli, e in particolare i flavonoidi, può ridurre il rischio di molte condizioni croniche. Sostanze come il resveratrolo, un altro polifenolo, hanno mostrato effetti simili di estensione della vita e miglioramento della salute in vari organismi modello. Tuttavia, è importante sottolineare che sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se i benefici del 4,4′-dimetossicalcone osservati in modelli non umani possono essere trasferiti agli esseri umani e se possono effettivamente rallentare il declino cellulare legato all'età nell'uomo. Questo rappresenta un passo significativo verso la comprensione e potenzialmente il trattamento delle patologie legate all'invecchiamento.