© Gianluca Latino

Metabolismo e Dietoterapia Medica

Immunodiagnosi cellulare

2023-05-05 07:00

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Infiammazione Cronica Sistemica di Basso Grado (ICSBG),

Immunodiagnosi cellulare


Il profilo immunitario cellulare fornisce informazioni sui rapporti numerici e lo stato di attivazione delle cellule immunitarie nel sangue e trova indicazione laddove la sintomatologia clinica riferita da un paziente faccia presumere la presenza di disturbi primari o secondari del sistema immunitario cellulare.



La base dello stato immunitario cellulare comprende la tipizzazione cellulare dei linfociti mediante citometria a flusso, utilizzando marcatori di superficie (CD) specificamente messi a punto per questo scopo. 


Il profilo immunitario cellulare fornisce informazioni sui rapporti numerici e lo stato di attivazione delle cellule immunitarie nel sangue e trova indicazione laddove la sintomatologia clinica riferita da un paziente faccia presumere la presenza di disturbi primari o secondari del sistema immunitario cellulare.


Indicazioni


Lo stato del sistema immunitario cellulare, grazie alla messa a punto di nuovi marcatori immunitari, ha ora assunto grande rilevanza anche per patologie:


·     Infezioni opportunistiche ricorrenti o continue di natura batterica o virale.


·     Malattie autoimmuni


·     Allergie


·     Linfocitosi o linfopenie non chiarite


·     Determinazione dell’immunocompetenza in infiammazioni croniche e tumori


·     Determinazione dello stato immunitario nel corso di un trattamento citostatico, immunosoppressivo o immunomodulante


·     Controlli del decorso (ad es. monitoraggio dell’HIV)


Valutazione delle difese Immunitarie 


Per una normale difesa immunitaria è richiesta una quantità minima di granulociti e monociti (difesa aspecifica), nonché di linfociti T (CD3+CD4+, CD3+CD8+), cellule B (CD19+) e cellule NK (CD56+CD16+). La valutazione del numero di cellule dovrebbe sempre essere effettuata tenendo in considerazione i fattori clinici (per esempio eventuali misure terapeutiche adottate) e il decorso, perché anche nelle persone sane sono frequentemente riscontrati lievi scostamenti dai valori normali.


La quantificazione delle cellule:


·     CD4,


·     CD8,


·     B


·     NK, la determinazione delle cellule T attivate,


nonché gli spostamenti delle sottopopolazioni di cellule T (rapporto CD4/CD8; cellule T naive/memory) sono oggetto di interesse generale.


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In aggiunta sono oggi disponibili marcatori per patologie e indicazioni specifiche, che permettono di offrire profili su misura.


Marcatori di attivazione  


Lo stato immunitario cellulare fornisce un quadro statico della situazione immunitaria.


Un primo segno indicativo di reattività delle cellule T è rappresentato dal grado di attivazione cellulare (numero di cellule T HLA-DR+ o CD25+), dal numero di cellule T regolatrici e dal rapporto di linfociti CD28 positivi e CD8 negativi.


L'analisi delle cellule T attivate serve, in particolare, a determinare il grado di attivazione delle cellule T nell'ambito dei processi del sistema immunitario, ad esempio in caso di:


·     infezioni virali,


·     malattie autoimmuni,


·     sarcoidosi,


·     rigetti di trapianti e


·     alcuni tumori maligni.


A questo riguardo occorre tenere presente che solo una parte delle cellule attivate viene rilevata, dato che queste cellule lasciano la via ematica per raggiungere il "luogo dell'evento".


Funzione dei Test 


Una funzione complementare è svolta dai test nei quali vengono marcati i recettori delle chemochine (equilibrio immunitario Th1/Th2/Th17) o dai test nei quali, dopo incubazione con antigeni o effettori, viene quantificata la reattività delle cellule attraverso l'espressione modificata degli antigeni di superficie o la produzione di citochine, i cosiddetti test funzionali (ELISPOT/test LTT che forniscono informazioni sulla risposta immunitaria, test di citotossicità delle cellule NK o test di modulazione delle cellule NK).


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