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Metabolismo e Dietoterapia Medica

Controllo della Calprotectina e della Zonulina Fecale in pazienti Disordini GastroIntestinali Funzionali (FGID

2023-05-08 12:03

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Infiammazione Cronica Sistemica di Basso Grado (ICSBG),

Controllo della Calprotectina e della Zonulina Fecale in pazienti Disordini GastroIntestinali Funzionali (FGIDs)

Circa il 12% delle visite presso il medico di Medicina Generale siano dovute a problemi gastrointestinali funzionali, percentuale che sale al 28% in ambito specialistico gastroenterologico 


I disturbi intestinali caratterizzati da dolore/gonfiore addominale ed alterazioni dell’alvo sono di frequente riscontro nell’ambito della pratica clinica quotidiana.


Nelle cure primarie l’approccio diagnostico in caso di pazienti affetti da dolore addominale rappresenta una sfida complessa.


La definizione e l’inquadramento dei Disturbi Funzionali Gastrointestinali (FGIDs) secondo la definizione della Commissione internazionale: 


I Criteri di Roma III (2006) (4) hanno definito i FGIDs come “disturbi di origine idiopatica che colpiscono differenti parti del tratto gastrointestinale e sono caratterizzati da ipersensibilità viscerale e disturbi di motilità”. 


Per la parte strettamente intestinale sono stati elencati:


C1. Sindrome da Intestino Irritabile (IBS) (già Sindrome del Colon Irritabile)


C2. Flatulenza funzionale


C3. Stipsi funzionale


C4. Diarrea funzionale


C5. Disturbi intestinali funzionali non specificati


D. Sindrome da dolore addominale funzionale. 


Criteri di Roma IV (2016) (5) in cui i FGIDs vengono ridefiniti come “disturbi dell’interazione cervello-intestino caratterizzati dalla presenza di sintomi gastro-intestinali correlati a una combinazione variabile di disturbi della motilità, ipersensibilità viscerale, alterata funzione immune e mucosale, alterato microbiota intestinale, alterata elaborazione del SNC”. 


La ridefinizione dei FGIDs come “disturbi dell’interazione cervello-intestino” (come nei Criteri di Roma IV) evidenzia la relazione la PNEMI con l’intestino. 


L’intestino, grazie alla fitta rete di fibre nervose del Sistema Nervoso Autonomo, al GALT, alla produzione di neurotrasmettitori, di citochine, di ormoni ed alla presenza di recettori, è a tutti gli ef fetti un importante “controller” della PNEMI tanto da essere considerato il “secondo cervello” o “cervello enterico”.


Il ruolo dell’intestino in molte patologie sistemiche sta sempre più interessando gli studi e la produzione scientifica dell’ultimo decennio; le alterazioni del microbiota intestinale sono chiamate in causa anche nella progressione di malattie croniche come:


·     l’Asma


·     la BPCO,


·     l’Insufficienza renale cronica


·     l’Insufficienza cardiaca 


Dal punto di vista funzionale l’omeostasi intestinale necessita della corretta interazione e dell’integrità anatomofunzionale tra i suoi costituenti principali: muco, strato acquoso e batteri simbionti (microbiota) nel lume intestinale, mucociti con le “giunzioni strette”, Sistema GALT.


Un ruolo accessorio è rivestito dal fegato, strettamente correlato all’intestino dal punto di vista funzionale.


Tutti gli “stressor”:


·     dieta non corretta,


·     fattori ambientali,


·     farmaci,


·     metalli pesanti, s


·     tress psichici, ecc.  


sono in grado di alterare l’integrità strutturale e l’omeostasi intestinale possono pertanto portare anche all’instaurarsi e all’aggravarsi di malattie sistemiche.


Anche il ruolo dell’intestino come “organo immunitario” riveste un’importanza cruciale, perché ogni qualvolta vi sia un’aumentata attività del sistema GALT si possono generare segnali di allerta sistemici che, in individui geneticamente predisposti, contribuiscono all’insorgenza delle malattie autoimmuni.


Attualmente i marcatori di maggior interesse clinico sono la Calprotectina fecale e la Zonulina. 


Calprotectina: viene considerata un marker delle IBD, è una proteina di 36 Kda contenuta nei granuli citoplasmatici dei neutrofili.


Nelle IBD ha sensibilità del 93% e specificità del 96%.


I valori di calprotectina fecale possono essere aumentati anche nelle infiammazioni microscopiche e nelle patologie tumorali dell’intestino.


La calprotectina fecale non è di norma aumentata nei FGIDs ed è un esame erogabile in regime di SSN e di facile attuazione in ogni laboratorio di analisi. 


Zonulina: è una proteina che controlla le giunzioni strette degli enterociti; si lega ad uno specifico recettore dell’epitelio della superficie intestinale ed innesca una cascata di reazioni biochimiche che creano un disassemblamento delle cellule epiteliali, con conseguente aumento della permeabilità intestinale.


Si trova aumentata nella Celiachia e nella Gluten Sensitivity, meno nell’Intestino irritabile.


La gliadina (proteina presente nel frumento) attiverebbe la zonulina attraverso l’espressione genica dell’autoimmunità, inducendo un aumento della permeabilità intestinale per macromolecole.


Il dosaggio della zonulina non è mutabile ed è eseguibile solo in alcuni laboratori specializzati.


In un recente lavoro (2016) è stata proposta una flow chart inerente il dosaggio della calprotectina fecale per la diagnostica differenziale dei disturbi addominali di carattere internistico