Ogni anno, solo in Italia, circa 35.000 malati di tumore perdono la vita a causa della carenza di nutrienti. Questo dato, riportato dal dottor Paolo Pedrazzoli, direttore di oncologia medica presso il Policlinico San Matteo di Pavia, sottolinea l'urgenza di integrare la nutrizione nella pratica clinica. Una corretta alimentazione può migliorare gli esiti delle terapie e persino la prognosi, indipendentemente dal tipo di tumore. Ma la realtà è spesso diversa. Secondo un’indagine europea, il 72% dei malati di tumore riscontra difficoltà alimentari durante la malattia, e solo il 37% riceve informazioni adeguate su cosa mangiare. Uno dei principali errori è credere che esista una dieta "universale" contro il tumore. Molti pazienti si affidano al fai-da-te, eliminando intere categorie di alimenti come carne, zuccheri o latticini, spesso basandosi su informazioni non scientifiche. Al contrario, ogni paziente dovrebbe seguire un piano nutrizionale personalizzato, definito in collaborazione con un dietista clinico. Questo approccio non solo previene la malnutrizione, ma contrasta anche la sarcopenia, una condizione che comporta la perdita di massa muscolare e che può aggravare lo stato di salute complessivo. Recentemente, la Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato Oncologico (FAVO) ha collaborato con società scientifiche come AIOM e SINPE per redigere la Carta dei Diritti del Paziente Oncologico. Questo documento riconosce il supporto nutrizionale come parte integrante del percorso di cura, ribadendo che i pazienti hanno diritto a ricevere informazioni chiare e accessibili. Quando l’alimentazione tradizionale non è sufficiente, si può ricorrere a tecnologie avanzate come la nutrizione artificiale, che consente di somministrare nutrienti direttamente nel tratto gastrointestinale o nel torrente sanguigno. Questi approcci rappresentano un'ancora di salvezza per molti pazienti in condizioni critiche. Il successo della terapia oncologica passa anche attraverso un’efficace comunicazione. Oncologi, dietisti e associazioni devono collaborare per educare pazienti e famiglie sull’importanza della nutrizione. Questo significa fornire linee guida pratiche, ma anche contrastare la disinformazione, promuovendo scelte alimentari basate su evidenze scientifiche.Quando parliamo di tumore, ci concentriamo spesso sulle terapie più avanzate come la chemioterapia o la radioterapia. Tuttavia, c'è un aspetto cruciale che tende a passare inosservato: la nutrizione. Gli studi mostrano che sette pazienti oncologici su dieci soffrono di malnutrizione, e questo può compromettere seriamente l’efficacia dei trattamenti e la qualità della vita.
Nutrizione e terapia oncologica: un binomio vitale
Il ruolo della personalizzazione e il rischio del fai-da-te
La nutrizione come diritto del paziente oncologico
Soluzioni innovative: nutrizione enterale e parenterale
Educazione e sensibilizzazione: una responsabilità condivisa
La lotta contro il tumore non è solo una battaglia medica, ma anche una sfida umana e sociale. Garantire una nutrizione adeguata non è solo un obiettivo clinico, ma un diritto fondamentale dei pazienti. Condividere informazioni corrette e promuovere un approccio personalizzato può fare la differenza nella vita di migliaia di persone. Conclusione