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Metabolismo e Dietoterapia Medica

Perché sempre più persone specie donne, si ammalano di Alzheimer e quali sono le ragioni alla base dell’au

2024-12-09 00:12

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Infiammazione Cronica Sistemica di Basso Grado (ICSBG),

Perché sempre più persone specie donne, si ammalano di Alzheimer e quali sono le ragioni alla base dell’aumento dei casi?

Alzheimer: Comprendere l’Epidemia Silenziosa

Con circa 55 milioni di persone affette da demenza nel mondo, l’Alzheimer rappresenta la forma più comune e devastante di questa condizione neurodegenerativa. In Italia, sono 500.000 le diagnosi di Alzheimer su 1,5 milioni di casi di demenza, con proiezioni che parlano di un raddoppio dei numeri globali entro il 2050. Questo incremento, definito un’“epidemia silenziosa”, è legato all’invecchiamento della popolazione e a diagnosi sempre più precoci. Scopriamo le cause, le differenze di genere e le strategie per affrontare questa sfida.


Perché l’Alzheimer colpisce di più le donne?

Le donne rappresentano circa due terzi dei casi di Alzheimer, e questa disparità è attribuita a una combinazione di fattori biologici e ormonali:


1. Fattori ormonali

  • Riduzione degli estrogeni: Con la menopausa, i livelli di estrogeni diminuiscono, privando il cervello della loro protezione contro l’infiammazione e la formazione di placche beta-amiloidi, principali responsabili della neurodegenerazione.
  • Effetti sull’ippocampo: Gli estrogeni influenzano questa regione del cervello fondamentale per la memoria. Una minore attività nell’ippocampo può renderlo più vulnerabile all’invecchiamento e alla malattia.

2. Fattori genetici ed enzimatici

  • Enzima USP11: Maggiormente espresso nelle donne, questo enzima è associato all’accumulo della proteina tau, che contribuisce alla degenerazione neuronale.
  • Disfunzioni del sistema ubiquitina: Questo sistema, responsabile dello smaltimento di proteine danneggiate, è meno efficiente nell’Alzheimer, portando all’accumulo di proteine tossiche.

3. Aspettativa di vita

Le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini, aumentando il rischio di sviluppare malattie legate all’età avanzata come l’Alzheimer. Tuttavia, longevità e biologia interagiscono, rendendo necessario un approccio specifico per il genere.


Come si può prevenire l’Alzheimer?

Anche se non esiste ancora una cura definitiva, circa il 40% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuto o ritardato intervenendo sui fattori di rischio modificabili:


1. Stimolare il cervello

  • Attività come lettura, apprendimento di nuove competenze o sport cognitivi (es. orienteering) aiutano a mantenere le funzioni cerebrali.

2. Stile di vita sano

  • Dieta mediterranea: Ricca di antiossidanti, omega-3 e nutrienti essenziali, protegge il cervello dall’infiammazione.
  • Attività fisica regolare: Migliora il flusso sanguigno al cervello e favorisce la neuroplasticità.

3. Gestione della salute cardiovascolare

  • Controllare pressione arteriosa, glicemia e colesterolo riduce il rischio di Alzheimer, grazie al legame tra salute cardiaca e cerebrale.

4. Socializzazione e sonno di qualità

  • Una rete sociale attiva e un sonno regolare contribuiscono a ridurre lo stress, migliorando la salute cognitiva.

Innovazioni nella diagnosi precoce

Grazie ai progressi scientifici, oggi è possibile identificare l’Alzheimer in stadi iniziali, consentendo interventi tempestivi:


  • Biomarcatori: Test del sangue rilevano alterazioni nelle proteine beta-amiloide e tau, prima che i sintomi clinici si manifestino.
  • Intelligenza artificiale: Algoritmi avanzati analizzano dati clinici e imaging cerebrale per individuare i soggetti a rischio.
  • Farmaci innovativi: Lecanemab e Donanemab, già approvati negli Stati Uniti, mostrano risultati promettenti nel rallentare la progressione della malattia.

La sfida del futuro: Assistenza e sensibilizzazione

Con l’aumento dei casi di demenza, è essenziale investire in:


  • Strutture di supporto: Garantire cure specialistiche e un’assistenza dignitosa ai pazienti.
  • Formazione dei caregiver: Spesso familiari, i caregiver affrontano un carico emotivo e finanziario significativo. Offrire loro risorse e supporto è fondamentale.
  • Campagne di sensibilizzazione: Diagnosi precoce e consapevolezza possono migliorare l’accesso ai trattamenti e ridurre lo stigma legato alla malattia.

Conclusione

L’Alzheimer rappresenta una delle sfide più urgenti della sanità pubblica globale. La comprensione dei meccanismi alla base della malattia, insieme a strategie di prevenzione e diagnosi precoce, offre una speranza per rallentarne la progressione. Con un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento attivo di pazienti, caregiver e comunità scientifica, possiamo affrontare l’impatto devastante di questa epidemia silenziosa, migliorando la qualità della vita di milioni di persone.